Il 24 giugno, il giorno celebrato anche nell’opera Sogno di una notte di mezza estate, è da sempre il giorno delle fate: le creature del Piccolo Popolo si avvicinano a noi umani, portanodoci doni, e noi possiamo conoscerle meglio. Entriamo allora nel mondo magico delle Fate..
Ricordate la celebre commedia di Shakespeare Sogno di una notte di mezza estate? Si riferisce proprio al 24 giugno, che da sempre è considerata la notte più magica dell’anno. Perché? Pare che le fate, le creature magiche del bosco, oggi siano ben disposte verso gli essere umani e concedano i loro favori. Soprattutto per questioni d’amore, le uniche del resto che abbiano importanza per loro… Ma anche la notte di Capodanno è un giorno fatato per eccellenza: ecco perché vi proponiamo adesso questa piccola guida al mondo fatato.
Per assicurarsi il loro aiuto, intanto ci devi credere. Almeno un po’. “I believe”, io ci credo, è la formula magica che le attira. Per crederci, bisogna però conoscerle. Proviamo allora ad andare a scoprire queste creature Questo è l’inizio di un viaggio nel mondo delle fate, in un mondo che ci appare fantastico ma che è il nostro mondo più autentico, un mondo da cui ci siamo allontanati poiché abbiamo dimenticato di essere figli dell’Universo e di essere tutt’uno con la Natura che ci circonda.Ma questo viaggia inizia soprattutto all’interno di noi stessi, quello che dobbiamo fare sempre, nella vita di tutti i giorni, è coltivare emozioni positive e sentimenti equilibrati, liberarci dai nostri condizionamenti inconsci e non permettere che emozioni negative quali la rabbia, il risentimento, la paura, l’avidità, il vittimismo, l’invidia, il rancore, la frustrazione o l’egoismo prendano il sopravvento.
Il giorno della luce
Il 24 giugno non è solo il giorno delle fate ma è anche la Festa della Luce: oggi la luce cosmica è fortissima e in grado di spazzare via ogni negatività. Del resto, le fate sono esseri di luce che illuminano e rischiarano la nostra coscienza. Non a caso si raccoglie oggi l’iperico (o erba di San Giovanni, che è proprio il 24 giugno), ritenuto da sempre un potentissimo antidepressivo. Puoi fare anche tu un olio davvero potente per proteggerti dalle negatività: lascia una bacinella con olio di mandorle dolci sotto i raggi del sole del primo gennaio dall’alba al tramonto, poi raccoglilo in una boccetta immaginando che una sfera di luce bianca e densa ti avvolga e sulla quale rimbalzino indietro tutte le negatività. Ogni volta che userai una goccia di questo olio la magia si ripeterà e sarai protetto per tutto il giorno.
Il popolo fatato
Ma esistono davvero le fate? O sono solo una favola per bambini? La rinascita spirituale degli ultimi decenni ha identificato nelle fate lo spirito della natura. Essere capaci di vedere le fate diventa allora sinonimo di sensibilità, di sviluppare i sensi sottili, l’intuizione. Proviamo a immaginare le fate come essere di luce e proviamo ad addentrarci nel loro mondo, sul filo invisibile che lega leggenda e mondi che appartengono alla fantasia, ma non per questo meno utili per il nostro sviluppo e benessere psicologico
Come sono le Fate
Si dice che le fate possano prendere diverse forme, a seconda del luogo e del momento, e anche a seconda di chi si trovano davanti. Sono fatte di una “sostanza” così sensibile e fluida da poter essere plasmata in qualsiasi forma, anche dal pensiero e dal sentimento umano. Se sono immaginate bellissime ed eteree così esse diventano, ma se le pensiamo con diffidenza e un po’ di paura possono apparire terrificanti e spaventose. C’è chi pensa che in realtà siano splendide sfere di luce pulsante di vari colori (tutti i colori dell’arcobaleno, con sfumature d’oro e d’argento). Le fate sono strettamente legate alla natura e all’elemento naturale in cui vivono: possiamo così avere fate legate all’acqua (ruscelli, laghi, fiumi, anche il mare), all’aria (le silfidi, eteree e con ali di farfalla), alla terra (vivono soprattutto vicino alle colline o a grandi alberi secolari, soprattutto le querce), e anche al fuoco (assumono forme particolari, simili alle lucciole).
Un giardino incantato
Le fate, come abbiamo visto, amano la natura. Ne fanno parte, ne sono in qualche modo l’essenza. E amano in particolare alcune piante e fiori. Se li coltivi sul terrazzo potrai… essere sicura che il popolo fatato sarà presente. E dove c’è una fata c’è sempre più gioia e fortuna. Il biancospino è una delle piante più amate dalle fate. Anche il timo è una delle preferite, insieme ad altre piante aromatiche come la menta, l’origano, il basilico, la salvia. La lavanda non può mancare e nemmeno la malva. Le rose sono adorate dalle fate, in tutte le varietà. Ma le fate amano moltissimo gli alberi. Certo non è possibile per tutti avere un giardino, ma puoi comunque far crescere un piccolo alberello sul tuo terrazzo. Inizia adesso a procurarti ghiande, nocciole, noci e tutti i semi degli alberi che ti piacerebbe avere. Lasciali seccare in un po’ di sabbia fino a febbraio (la sabbiatura deve durare comunque almeno tre mesi). Terminato l’inverno, alla prima luna crescente piantali in un vaso grande: metti un primo strato di argilla espansa, un secondo strato di terra e torba e un ultimo strato con i semi ricoperti da un po’ di terra. Annaffia regolarmente e l’albero comincerà a crescere. Quando è abbastanza grande portalo in un bosco e trapiantalo. Le fate ti saranno immensamente grate per questo e ti ricompenseranno.
Gli animali delle fate
Le fate adorano gli animali e spesso ne assumono le fattezze. Ma alcuni li adorano in modo particolare: tradizionalmente, i cani dalle orecchie lunghe e non di razza (deliziosi bastardi unici e irripetibili), i cigni, soprattutto quelli selvatici, i pettirossi, messaggeri fatati nel gelo dell’inverno, le rane (che abitano i due mondi, terra e acqua), le libellule, le farfalle, i cavalli, “matti” come una fata, i conigli e le lepri, che “saltellano sotto la luna e sembrano streghette intente al Sabba”, i delfini, che sembrano ridere sempre, le balene per il loro canto d’amore che attraversa gli oceani, i topolini perché arrivano fin dove altri animali non riescono a infilarsi, i cerbiatti e i cervi fra le cui corna le fate fanno emozionanti cavalcate… e molti altri.
Una meditazione per le Fate
Prima di poter vedere le fate bisogna superare un bel po’ di strati eterici, veli che abbiamo messo per isolarci dagli esseri spirituali. Per udire ciò che le fate dicono bisogna ascoltare con il cuore. Per fare questo, lascia andare tutti gli affanni, le preoccupazioni e quel continuo lavorio che ha luogo a livello mentale. Abbraccia il silenzio e ritirati in esso. Respira la luce celeste della stella a 7 punte: immagina questa stella all’altezza della tua fronte, in mezzo agli occhi. In questo dolce silenzio prova a tornare a essere bambina: in un momento felice e spensierato, giocoso. Recupera lo spirito d’innocenza tipico dell’infanzia ideale. Raggiunto questo stato, puoi incamminarti in mezzo alla natura: in campagna, in un prato, in un bosco. O se sei a casa, immagina di farlo: medita di fronte aa una pianta per contemplare la serenità e la bellezza della natura. Prova a questo punto a stabilire un contatto con le fate: per riu- scirci, devi essere in grado di purificarti dall’inquinamento mentale: puoi purificare i piani astrali con pensieri buoni e gentili, pensieri sensibili e artistici, pensieri d’amore. Se riesci a formulare questi pensieri, le fate li riconosceranno come una parola d’ordine. I tuoi scopi devono essere sinceri perché le fate non si possono ingannare: vedono la verità e hanno accesso a immensi serbatoi di intelligenza e saggezza. Puoi sintonizzarti sempre di più con loro con i tuoi pensieri, la sintonia spirituale, le tue azioni, il tuo prenderti cura della Terra e dei suoi abitanti a 4 zampe. Quando senti di aver stabilito una connessione, fermati e osserva: le piante, gli alberi intorno a te. Osserva la vita spirituale dietro la materia salire come pura luce bianca dentro la linfa che porta il nutrimento alle piante. Guarda l’essenza degli alberi danzare e giocare come una fiamma bianca all’interno della loro struttura fisica. La sacra fiamma bianca di Madre Terra brucia in tutte le forme visibili della natura. Quando riuscirai a vederla… allora vedrai le fate. E ti riconnetterai alla tua parte spirituale, che anima proprio come una fiamma ogni cosa, le dà forza ed energia. È la sorgente della vitalità. Se riesci a vedere le fate danzare, con la coda dell’occhio, manda loro un flusso delicato di energia dal cuore. Esse percepiranno questa benedizione e te la restituiranno. Questo dare e ricevere può anche essere compiuto materialmente con piccole offerte da lasciare sotto a un albero: un dolce, un vasetto di marmellata fatta da te, una tazza di latte e miele. Può sembrarti un po’ ridicolo, ma se lasci il tuo dono con amore avrai delle sorprese. Una moltitudine di piccoli e delicati miracoli cadranno sulla tua vita quotidiana come una magica pioggia. E il dono più grande sarà nutrire la tua anima con un senso di liberazione, di allegria, di gioia che nasce da piaceri semplici e naturali: comincia da qui il sentiero che conduce ai regni superiori.
(dal libro “Parola di fata” di Claire Nammad, ed. Amrita).