La visione del Futuro: Chiaroveggenza

Chiaroveggenza e percezione, uomini e Dei

Mentre la divinazione presuppone in qualche modo l’intervento, diretto o indiretto, di una divinità, la chiaroveggenza, viceversa, dipende, sostanzialmente, dall’abilità dell’operatore. Entrambe sono funzionali alla conoscenza del futuro e, in ambito magico, entrambe sono capacità raggiungibili da chiunque si appresti ad uno dei due metodi di conoscenza della realtà fenomenica indicati da Oswald Wirth nella sua opera: la “via secca” o la “via umida”. Tramite la prima si apprende attraverso la propria sfera mentale, l’analisi, la sintesi, avvalendosi esclusivamente delle proprie capacità intellettuali e razionali. La “via umida” si segue, invece, aderendo all’esperienzialità dell’istinto, della capacità intuitiva, dell’affinità elettiva. Sia nell’uno che nell’altro caso, comunque, è possibile acquisire la capacità di percepire il futuro.

MECCANISMO DELLA CHIAROVEGGENZA

Per spiegare come funzioni la chiaroveggenza è necessario che si implichi obbligatoriamente una supposizione del futuro in una delle seguenti modalità. La prima è che gli eventi futuri in realtà non esistano e non possano, quindi, produrre alcun effetto sul presente. Tuttavia bisogna partire necessariamente dal presupposto che il futuro, come potenziale, sia già contenuto nel presente. Un esempio, classico, per spiegare questa apparente aporia è quello del “seme e del fiore”: un giardiniere può esaminare il seme e predire esattamente come sarà il fiore. Alcune premonizioni possono però appoggiarsi su indizi che non sono facilmente riconoscibili nello stato cosciente: un rumore insolito può suggerire una futura situazione di pericolo, ma è necessaria la sensibilità per poterlo cogliere. Il chiaroveggente, quindi, deve essere eccezionalmente abile per riuscire a percepire indizi e segni che alla gente comune appaiono impercettibili, ma non solo! Deve essere in grado anche di dedurli teoricamente. Gerhard Dietrich Wasserman, fisico dell’Università di Durham, ha teorizzato che tutti gli eventi esistano sotto forma di schemi mentali senza tempo con i quali sono associate tutte le particelle, sia viventi che no, dell’universo. Tale teorizzazione si rifà alla classica definizione dell’Ermetismo da parte di Ermete Trismegisto “Così sopra, così sotto”, in cui l’Universo, il Macrocosmo, contiene innumerevoli microcosmi ognuno dei quali riassume caratteristiche e ordinamenti di quello grande. Così l’uomo è un microcosmo della Terra, le cui arterie sono i fiumi e così via. Di conseguenza i vari ordini di esseri, animati ed inanimati hanno gradazioni molto vicine negli attributi e nelle proprietà da fornare una catena singola in cui è impossibile determinare con precisione dove finisca uno e cominci l’altro per via del loro strettissimo legame. Questa “catena dell’essere”, quindi, collega l’animato con l’inanimato attraverso una gradazione di attributi in comune il che consente da parte di chiunque dotato di discernimento e di apposita tecnica di “vedere il futuro nel presente, come in uno specchio”, come asseriva Leibniz.

L’ONDA PSITRONICA

Teorizzata nel 1965 dal fisico e matematico Adrian Dobbs è la conseguenza del rendersi effettivo della molteplicità di possibilità di cambiamento esistente a livello subatomico nel corso dello svolgersi degli eventi. Durante questo processo si provocano dei disturbi che creano in un’altra dimensione temporale, dei “fronti d’onda psitronici”, ovvero un’ampiezza di probabilità, che certi individui particolarmente sensitivi possono essere in grado di registrare nei propri neuroni. E’ come, sostiene Dobbs, quando viene lanciata una piccola imbarcazione giocattolo da una sponda di un piccolo lago, mentre sulla sponda opposta si trova una persona che non è in grado di vedere la nave, ma che vede le onde sollevate da esa quando raggiungono la riva sulla quale si trova. Queste onde, muovendosi e attraversando lo specchio d’acqua, superano vari ostacoli: erbe, foglie, ceppi di legno, sia fissi che in movimento. Questi oggetti creano, quindi, delle turbolenze nel fronte dell’onda che l’uomo sulla riva può osservare nei minimi particolari, il che gli consente di vedere sia le immagini degli oggetti che li hanno prodotti, sia il tempo necessario perché questi arrivino a riva. Nell’esempio la nave giocattolo rappresenta l’evento che si svolge nel tempo, il suo corso nel laghetto una delle tante rotte che avrebbe potuto prendere e la dimensione temporale da cui proviene, il laghetto rappresenta un’altra dimensione temporale in cui intervengono altri fattori, mentre l’onda del battello il fronte d’onda psitronico raccolto dall’uomo sulla riva che rappresenta l’apparato neuronico che lo riceve, ovvero il chiaroveggente. Più lontano è l’evento nel futuro, più numerosi sono i fronti d’onda e più complessa diventa, quindi, la predizione.

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